DALLA MANUTENZIONE ALL’EVANGELIZZAZIONE – DOMENICA 24 AGOSTO

San Francesco di Sales. La fiducia in Dio Provvidenza (4/8) - Bollettino  Salesiano OnLine

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30

 
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Un cammino, quello di Gesù verso Gerusalemme, che sembra non avere “discepoli doc”. Un gruppo, quello del Nazzareno, composto da pescatori partiti all’avventura e da imbroglioni con aspettative di reinserimento societario rielaborato per l’acquisizione di un’identità nuova.

Quelli che ascoltavano Gesù erano timorosi di non poter accedere al regno futuro. Un regno in cui a farla da padrone erano i numeri. Le richieste di Gesù per la maggior parte degli uomini e soprattutto per gli esperti risultavano essere esose e difficili. Di qui la domanda se per caso non fossero pochi i salvati.

Gesù non risponde a quanto richiesto. Non indica un catalogo a cui fare riferimento o un sito internet a cui collegarsi per trovare i modi più opportuni.

Con un imperativo, Gesù stavolge tutti e tutto. “Sforzatevi”! E poi aggiunge di entrare per la “porta stretta”. In altri termini: “lottate”! (agonizomai) e “riuscirete a passare”. Gesù non chiede operai (discepoli) della manutenzione, ma profeti dell’evangelizzazione. Non chiede quelli della semplice partecipazione, ma operatori che sappiano coinvolgere e attuare quanto proposto per realizzare il bene e non continuare a dividere il mondo in poveri e ricchi, buoni e cattivi Sforzatevi di entrare per la porta stretta – Kalaritana Media

Entrare per la porta stretta non è qualcosa di selettivo, né di impegnativo, ma è qualcosa di determinante per costruire un mondo migliore che non escluda nessuno. Gesù non vuole con sé i burocrati del sacro, ma gli operatori del bene e della giustizia che facciano emergere come fraternità e condivisione siano la base per non sentirsi manutentori, ma evangelizzatori dell’amore.

Dietro la porta c’è una tavola imbandita. Immagine che contiene vestiti, persona, uomo, calzature

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto. Un luogo d’incontro immenso in cui nessuno è un estraneo perché ha capito che è sulla fraternità che si creano spazi di pace per l’umanità. Un luogo dove anche gli ultimi e i poveri non sono ospiti, ma fratelli e sorelle che provengono da ogni angolo della terra. Una sorta di Epifania capovolta dove a far convergere verso Cristo non sono più i lontani che arrivano, ma i vicini che accolgono.

Dalla manutenzione all’evangelizzazione è un passaggio epocale che richiede quell’essere cristiani dal volto nuovo. Un passaggio spesso ostico, ma necessario per aprire e allargare le porte anche di una Chiesa-comunità sovente fatta da cancelletti e inferriate, da videocitofoni e impianti di antifurto che ostacolano l’ingresso dei meno fortunati e di chi si è allontanato.

Al contrario, l’apertura di corridoi umanitari, l’impegno per l’accoglienza della vita, il confrontarsi con le fragilità giovanili e l’avvio di nuovi progetti di evangelizzazione, mostrano come quella tavola imbandita ha sempre un posto libero e richiede nuovi posti da creare affinché a tutti giunga l’invito di Cristo ad amare Dio e ad amarsi come fratelli e sorelle.

Bisogna diventare “laici di una Chiesa spalancataPapa Leone XIV invita i giovani a lavorare nella vigna di Dio | Korazym.org per essere nuovi e dinamici senza temere di passare anche per strettoie che a volte fanno paura.

Il vostro parroco

Antonio Ruccia