DAL LIQUIDO AL SOLIDO – DOMENICA 25 GIUGNO

​Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,26-33
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Gesù, con un linguaggio apparentemente incomprensibile ma che in realtà sottendeva una proposta nuova da realizzare per chi aveva incominciato a seguirlo, indica la carta d’identità del discepolo. Una carta d’identità in cui i tratti caratteristici non sono quelli delle genericità, ma quelli che permettono il passaggio da una vita liquida ad una solida. 

​Il messaggio proposto, incastonato nel cosiddetto mandato missionario, mira da parte di Gesù a mostrare come i discepoli devono essere in grado di comunicare quanto lui stesso cerca di trasmettere. Per questo … cercasi uomini e donne che siano in grado di passare da una vita liquida ad una esperienza solida di amore.

Cercasi uomini e donne che siano trasparenti e mettano in luce il messaggio evangelico che ha sempre al centro i “beati”.  Uomini e donne di luce che accendano la vita di tanti ponendosi al fianco di tutti per progettare un mondo in cui l’amore possa essere posto al centro. Uomini e donne che siano in grado di far leggere le trasparenze di Dio affinché le superficialità lascino il posto alle scelte solide della vita in cui i cristiani sianosempre dalla parte degli ultimi.

Cercasi uomini e donne che siano comunicatori e non ammaliatori porgendo il Vangelo non come un insieme di tante parole, ma come la Parola di vita che richiama ad uscire dagli schemi effimeri degli influencer ricollocandosi accanto a quanti intendono realizzare progetti di vita.

Uomini e donne non alla ricerca dei soldi facili ricavati dal web o dagli sporchi giochi di borsa, ma impegnati inesperienze in cui solidarietà e fraternità possano far diventare pagine di storia anche i “resti dell’umanità” al fine di farli diventare “pezzi di valore” non da conservare o mostrare in un museo ma persone con cui condividere esperienze di amore e di disponibilità. 

Cercasi uomini e donne che siano rivoluzionari e non integralisti o massimalisti che vivano del Vangelo e soprattutto che non abbiano paura di impegnarsi e di testimoniare quel Crocifisso dalle braccia allargate che condanna la violenza e la guerra e non accetta che si possa continuare a morire sul posto di lavoro o su una strada percorsa per caso in quel momento.  Si tratta di passare dalla fluidità alla creatività indicando i luoghi della bellezza unitamente al servizio quotidiano fatto di gesti a favore di tanti.

Cercasi uomini e donne di Dio e per Dio che siano trasparenti, comunicanti e rivoluzionanti. Siano praticanti missionari che non si tirano indietro, che non indietreggiano nel momento in cui vanno compiute le scelte e soprattutto che non lasciano a metà quanto hanno compiuto. Missionari “solidi” che proseguano oltre ogni croce e che creino “chiese solide” e non liquide in una società dove tutto scorre e dove spesso tutto finisce nel nulla.

Il vostro parroco

Antonio Ruccia 

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