PASQUA: festa del giorno nuovo, festa dell’amore appassionato

Dal Vangelo secondo Marco

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.

Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.

Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Le pagine più belle dell’amore, Dio le ha scritte di notte donando a noi il suo progetto che è nello stesso contrassegnato dalla follia di chi, preso nel vortice nel vortice della passione, intende trasmetterci questo dono che successivamente siamo chiamati a comunicarlo agli altri.
E’ la passione del fuoco dell’amore che Dio esprime nell’armonia del creato, laddove regnava il caos; è la stessa passione di amore che l’ha spinto a liberare il suo popolo dalle grinfie della schiavitù egiziana; è il fuoco che ha acceso la gelida notte di Betlemme in cui Maria l’ha avvolto in fasce e l’ha presentato all’umanità; è l’amore appassionato di un Pane che è consegnato ai suoi discepoli in una notte di tradimento ed è lo stesso amore che ha acceso di luce la notte di quella Pasqua in cui ha definitivamente cancellato la morte e il peccato.
La notte di Pasqua è la pagina dell’amore che Dio ci riconsegna, poiché solo chi ama è in grado di compiere gesti fuori dalla norma che possono essere considerati una follia.
E’ quell’amore delle donne che sono partite alle prime luci dell’alba del nuovo giorno e, proprio perché innamorate di quel servizio disinteressato che il Maestro gli aveva trasmesso, camminavano velocemente affinché il corpo di Gesù potesse continuare a comunicare il profumo della vita che non si spegne. E’ questo tipo di amore folle delle donne della prima ora di Gerusalemme che sfidano le regole che devono indicarci la strada per portare oggi ancora il profumo di Cristo risorto comunicando il Vangelo della vita nelle case, nell’attenzione ai poveri, nel non avere paura di denunziare le violenze e di prodigarsi perché l’angosciosa piaga dell’aborto non continui a dilagare in questo nostro mondo.
E’ quest’amore folle che pazzamente deve spingerci ed essere follemente accanto agli ammalati, alle persone che lottano per il lavoro, ai ragazzi per educarli alla vita e a donarsi a Cristo. E’ l’amore che non può limitarsi a qualcosa di circoscritto, ma deve aprirsi alla mondialità e alla semplicità.
La Pasqua è la festa del giorno che non finisce mai perché l’amore non è un sentimento a tempo determinato, ma un dono ricevuto e da trasmettere per l’eternità come quello di Cristo risorto, innamorato pazzo di ciascuno di noi.