SENZA TEMPO – DOMENICA 1 Gennaio 2023

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 16-21)


In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

​Da tanti il tempo è spesso confuso come uno spazio da riempire, come una serie di esperienze buone o meno buone da fare per sentirsi migliori e soprattutto superiori agli altri o come una sfilza di ricordi da incasellare per fregiarsi di una serie di avventure vissute da protagonisti. 

​Se per un attimo provassimo a dire con papa Francesco che il tempo è superiore allo spazio()privilegiando le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici, (Evangelii gaudium 222 – 223), forse ci accorgeremmo che anche per noi comincia qualcosa di nuovo e di eccezionale che non può, né deve essere scandito da un tempo che scorre.

​La pagina del Vangelo che l’evangelista Luca ci presenta ci insegna che per essere nuovi dobbiamo essere senza tempo. Uomini e donne che fanno del tempo qualcosa di nuovo che non ha durata, ma resta indelebilmente stampato nel cuore e nella storia. Proprio come l’esperienza di chi non ha calcolato il tempo e non ha riempito gli spazi per mostrarsi grande, ma per essere sempre pronto a creare la bellezza del domani con opere di bene generate con un immenso servizio.

​I pastori sono “uomini senza tempo”.

Sembrano non passare mai di moda. Non solo perché senza di loro il presepesarebbe senz’anima, ma soprattutto perché sembrano non invecchiare mai. Svegliati nella notte, non aspettano tempo. Senza indugio vanno alla grotta di Betlemme mostrandoci che, dinanzi ad un bambino venuto al mondo in una situazione a dir poco incresciosa, non si può rimandare. Non sono uomini che considerano la giornata successiva il tempo opportuno per risolvere un problema, ma persone che mostrano come il domani comincia già nell’immediato. 

Sono uomini che camminano sfidando anche le leggi non scritte, quelli da cui sono considerati e insignificanti. Sono i primi a costruire nuovi traguardi in un tempo che sembra mangiare o addirittura stritolare tutti, a cominciare proprio dai più deboli. Sono messaggeri senza tempo che annunciano l’impegno a favore di quella nuova “Economy of Francesco” di cui si sente urgente bisogno, di una nuova Chiesa che si fa periferia e di nuove generazioni che danno la propria disponibilità piuttosto che restare nell’insignificanza. 

Anche Maria, la “madre di Dio” è “donna senza tempo”.

Se la sua bellezza non è messa mai in discussione da nessunoed è garantita nel tempo, il suo essere madre e serva dell’umanità la pone al centro di una storia che non è riuscita a metterla in disparte né tra i credenti di fede cristiana, né tra i credenti di fede mussulmana, né tanto meno tra quelli che si dichiarano non credenti. 

La sua bellezza senza tempo sta nell’essere al servizio dell’umanità e donna di preghiera che non si arrende nell’invocare la pace e la giustizia per un mondo che, nel nome di uno pseudo dio, uccide uomini e donne per una ciocca di capelli, a detta loro fuori posto, o un gesto dimostrativo fatto proprio per richiedere un mondo migliore e più giusto. 

È donna senza tempo perché ha i lineamenti di una vera madre cristiana che ci insegna a dire no all’accumulo delle risorse nelle mani di pochi, no allo spreco del cibo, no all’aborto, no al disprezzo della vita soprattutto quando si tratta di persone lasciate sole a morire. È donna senza tempo perché è sempre una donna nuova. Non è catalogabile tra le veline e le influencer che spadroneggiano sui social. Lei non è una madresurrogata, ma una madre che mostra che solo servendo,la bellezza non passa mai di moda. 

Cristiani senza tempo. 

È questo quanto ci vieneproposto per essere cristiani che amano. Insomma, essere senza tempo. Cristiani che non si fermano nel dire no alla guerra nucleare in atto. Una guerra celata dietro falsi nomi e concretizzata attraverso la produzione e l’utilizzo di tantissime armi che finiranno nell’immediato per uccidere ed in seguito provocherannonel tempo l’aumento dei casi di tumore e il diffondersi di nuove malattie sconosciute.

Siamo chiamati ad essere noi cristiani nuovi senza tempo. Cristiani del giorno dopo e del domani. Soprattutto cristiani della pace che non muoiono mai perché chi vive per amore non ferma mai il tempo. 

Il vostro parroco 

Antonio Ruccia