SENZA PRECEDENTI – DOMENICA 15 MAGGIO 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni ( Gv 13,31-33a.34-35)

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
 
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
 
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

​Quello che Gesù propone, quello che Gesù afferma con tutta la sua voce, quello che Gesù ha mostrato all’umanità con i gesti e con tutto sestesso, è qualcosa che non ha precedenti. Non è riscontrabile in nessun manuale né filosofico, né filantropico, né religioso. E’ un messaggio senza precedenti e senza possibili confronti. 

​E’ Gesù lo spartiacque della storia che segna i criteri fondamentali dell’agire umano. E’ una storia tutta nuova. Una storia tutta da scrivere non con caratteri latini o cirillici, ma con gesti vivi. Una storia che è non semplicemente frutto di parole o di neologismi. Una storia da vivere in prima persona.

​Non è stato semplice per gli Apostoli, rimasti in undici nel Cenacolo dopo che Giuda era uscito per compiere l’atto sacrilego di consegnare Gesù ai soldati Romani, accogliere quanto Egli stava per dire loro. Avrebbero preferito rinchiudersi velocemente per non sentirsi uguali al traditore, purcovando in cuor loro la vendetta, e avranno con pressuponenza pensato di avere in tasca il certificato di appartenenza ad un gruppo di élite, di cui avrebbero fatto certamente parte e che nessuno avrebbe mai messo in discussione. 

Non è facile nemmeno per noi, dopo oltre duemila anni, confrontarci con quanto detto e fatto da Gesù che prima ha indicato e poi attuato un nuovo comandamento. Un qualcosa senza precedenti: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.

Gesù lo afferma garantendo che il suo nuovo comandamento si colloca nella scia di quanto già riscontrabile in tutto l’Antico Testamento. Nell’affermazione ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato

c’è la chiara prospettiva della direzione da percorrere. 

Ora è il momento dell’incontro tra la storia dell’uomo e quella dell’amore di Dio. L’ora del giorno dopo, quella che non è segnata su nessun quadrante di orologio né trova corrispondenza in alcun punto di convergenza dell’asse cartesiano. E’l’ora di una nuova era. E’ l’ora del Figlio dell’Uomo.

E’ l’ora in cui si realizza la bellezza di un essere umano in contrasto con la maestosità di un “vecchio” Dio. Si mostra con un’apparente umiliazione che culmina sulla croce ma che poi diventa carità e amore.

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Ecco la novità. Un Dio che si fa carità. Un Dio diverso da tutti che va verso tutti. Un Dio che va oltre la disponibilità e si fa servizio. Un Dio che prima si fa “lavapiedi” e poi diventa “crocifisso”. Un Dio fuori dalle logiche. Un Dio che si fa dono.

E’ un Dio senza precedenti. Un Dio “nuovo”come tutto ciò che è nuovo. Le cose nuove, infatti,sono quelle che nessuno è riuscito a creare prima. Gesù mostra il volto del Dio nuovo. Un Dio che ama.

Di qui l’impegno indicato a ciascuno: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.

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Solo donandosi gli uni gli altri, come Gesù ha fatto nei nostri confronti a prescindere dal nostro amore, si sconfiggono guerre e attriti, violenze e omicidi. E’ quel diventare costruttori di un amore futuro, di un domani diverso fatto di disponibilità e di gesti, che permetterà di attuare questo amore senza precedenti. 

E’ un amore pazzesco che solo un innamorato vive. E tutto questo perché Dio è innamorato di noi. Innamorato di un amore che non ha precedenti.

Il vostro parroco

                                                                                      Antonio Ruccia